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Sistema Rh e gravidanza

Il sistema Rh rappresenta un sistema di natura proteica geneticamente ereditato e caratterizzato dalla presenza o assenza dell’antigene D, detto anche fattore rhesus, sulla superficie dei globuli rossi. La presenza o l’assenza di tale antigene consente di distinguere i soggetti in:

  • Rh positivi (+) ; se l’antigene D è presente sui globuli rossi;
  • Rh negativi (-); se si ha l’assenza di tale proteina sulla superficie degli eritrociti;

Incompatibilità rh durante la gravidanza

Oltre all’importanza legata alla compatibilità del sangue durante le trasfusioni, il sistema Rh presenta anche altre importanti implicazioni in ambito clinico. In particolare, durante la gravidanza, in soggetti predisposti, può provocare una reattività materno-fetale definita come “malattia emolitica del neonato” (MEN), patologia solitamente indotta da un’incompatibilità tra i gruppi sanguigni della madre e del feto. Nella maggior parte dei casi, tale malattia si presenta quando una madre Rh-negativa concepisce un feto Rh-positivo, inducendo in tal modo la produzione e il conseguente passaggio di anticorpi materni attraverso la placenta, che tenderanno ad aderire sulle emazie del feto provocandone la distruzione a livello splenico ed epatico.

Prevenzione

Fortunatamente, le moderne pratiche mediche hanno ridotto in modo significativo i rischi associati all’incompatibilità Rh durante la gravidanza. L’approccio standard infatti, prevede la somministrazione di immunoglobuline Rh dopo circa 28 settimane di gestazione alle madri Rh-negative, impedendo in tal modo al sistema immunitario della madre di produrre anticorpi anti-Rh positivo.

Diagnosi

Presso il laboratorio Dr Giovanni Di Piazza è possibile eseguire, tramite un semplice prelievo di sangue, test volti alla diagnosi di un’eventuale sensibilizzazione materno-fetale, ciò è possibile attraverso metodiche che prevedono:

  • TIPIZZAZIONE DEL GRUPPO SANGUIGNO 
    Metodica grazie al quale è possibile  distinguere un soggetto Rh positivo da uno Rh negativo,  attraverso l’identificazione degli antigeni di membrana,  tramite l’ausilio di schedine in cui vi sono dei pozzetti contenenti anticorpi,  in grado di riconoscere specifiche proteine sulla superficie degli eritrociti  dopo incubazione e centrifugazione della suddetta schedina.  

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