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Infertilità femminile

L’infertilità femminile è al giorno d’oggi è un fenomeno molto diffuso anche tra le giovani donne, il primo passo per una donna che mostra difficoltà nell’ottenere una maternità è quello di individuare i giorni fertili, rilevando ed annotando giornalmente la propria temperatura basale, ossia la temperatura corporea appena sveglia. La temperatura è infatti modulata dal progesterone, un ormone prodotto dal corpo luteo, generalmente aumenta di 0.2-0.5 °C nei giorni dell’ovulazione al fine di rendere l’utero più accogliente per l’eventuale embrione.

Da sola però la temperatura basale non è attendibile al 100% in quanto il suo aumento può essere influenzato da fattori esterni come lo stress, l’alimentazione o la mancanza di sonno. Essa pertanto va accoppiata all’osservazione del muco cervicale che, in corrispondenza dell’ovulazione, diviene filamentoso e trasparente.

Oltre questi metodi, per individuare con chiarezza i giorni fecondi si può effettuare un prelievo di sangue per dosare i principali ormoni coinvolti nella regolazione dell’ovulazione chiamati comunemente ormoni della fertilità.

PROGESTERONE: è il principale indicatore dell’avvenuta ovulazione. Si valuta nel corso della seconda metà del ciclo mestruale poiché è in questa fase che viene prodotto in maggiore quantità per preparare utero e mammelle ad un’eventuale gravidanza. I suoi livelli in gravidanza aumentano ulteriormente per produzione da parte della placenta e la sua funzione è quella di impedire che avvengano altre ovulazioni. 

PROLATTINA: è un ormone secreto dall’adenoipofisi la cui funzione è quella di stimolare e mantenere la lattazione. Alti livelli possono essere causa di amenorrea, sterilità ed impotenza. Il dosaggio non deve avvenire immediatamente dopo un pasto. 

ESTRADIOLO: è il più importante ormone estrogeno il cui tasso aumenta nella prima fase del ciclo mestruale stimolando l’ovulazione. 

ORMONE LUTEINIZZANTE (LH): è un ormone secreto dall’adenoipofisi che, nella donna, stimola l’ovulazione e la conversione del follicolo ovarico in corpo luteo, una struttura che favorisce l’impianto dell’uovo fecondato ed il mantenimento iniziale dello zigote. 

ORMONE FOLLICOLO-STIMOLANTE (FSH): è anch’esso un ormone prodotto a metà del ciclo mestruale dall’adenoipofisi, che, in associazione al dosaggio dell’LH, permette la diagnosi di amenorrea, sterilità o ipogonadismo nelle donne. 

ANALISI DELLA FUNZIONALITÀ TIROIDEA: la tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla posta nel collo che svolge un ruolo fondamentale nel controllo del metabolismo corporeo mediante la produzione degli ormoni tiroidei. Il suo malfunzionamento può portare ad una maggiore (ipertiroidismo) o minore (ipotiroidismo) produzione di ormoni. In entrambi i casi vi possono essere ripercussioni sulla fertilità sia nella donna che nell’uomo. 

È possibile pertanto dosare gli ormoni tiroidei (FT3 ed FT4) e l’ormone TSH, prodotto dall’ipofisi, che ne stimola la produzione. 

Per individuare l’eventuale presenza di un’infezione delle vie genitali è possibile effettuare il tampone cervicale per la ricerca di HPV ed  il tampone vaginale per ricerca di germi comuni o speciali come candida, trichomonas, clamidia o micoplasmi e per valutare la presenza delle più comuni malattie sessualmente trasmissibili (SDTS panel).

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    Quali sono le principali cause della infertilità? 

    Nel 35% dei casi l’infertilità di coppia è legata ad un fattore esclusivamente femminile, nel 30% ad un fattore esclusivamente maschile, nel 20% dei casi a problemi riguardanti entrambi i partner, mentre nel rimanente 15% dei casi si parla di “infertilità inspiegata”. 

    Da cosa dipende l’infertilità femminile? 

    Dipende principalmente da fattori: cervicali; utero- tubarici; ovulatori; immunologici; genetici; endometriosi; infiammazioni. 

    Da cosa dipende l’infertilità maschile? 

    Dipende prevalentemente da: infezioni croniche, quali prostatiti; varicocele; criptorchidismo; ipogonadismo endocrino; ostruzione delle vie seminali; anticorpi anti-spermatozoi; disfunzione erettile-eiaculatoria; cause genetiche. 

    Quali esami fare per capire se una donna è fertile? 

    Esami ormonali e screening per le malattie sessualmente trasmissibili,  è comunque opportuno semore farsi indicare dal proprio medico quali esami eseguire a seconda delle proprie condizioni (età, patologie, etc). 

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