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Esame colture per la diagnosi di infezioni micotiche

Le infezioni micotiche sono molto comuni, esse comprendono:

  • dermatofitosi, infezioni causate da funghi appartenenti ai eneri Epidermophyton, Microsporum o Trichophyton spp., colpiscono aree cheratinizzate del corpo (strato corneo dell’epidermide, peli o unghie) causando prurito, rossore, desquamazione del derma o unghie ispessite, fragili e talvolta deformate.
  • otomicosi, infezione fungina del canale uditivo esterno, provocata da funghi appartenenti per lo più al genere Aspergillus (Aspergillus niger, Aspergillus fumigatus).
  • (candidosi vaginale, infezione fungina da Candida spp, solitamente C. albicans, si manifesta solitamente con arrossamento e irritazione dei genitali esterni, prurito vulvovaginale, bruciore e secrezioni biancastre. Anche nell’uomo è possibile riscontrare la presenza di candidosi con infiammazione del glande, associata a bruciore e prurito. 
  • infezioni delle vie urinarie causate da Candida spp (di solito C. albicans, C. glabrata, C. krusei).
  • candidosi orale la cui espressione più comune è il mughetto ovvero la presenza di macchie bianche all’interno della bocca. Si tratta di una malattia infettiva della mucosa buccale sostenuta da lieviti appartenenti al genere Candida. Tra questi, l’agente eziologico più comune nell’uomo è la Candida albicans.
  • candidosi intestinale, si sviluppa in seguito alla crescita eccessiva e incontrollata di Candida albicans o altre specie del genere Candida che normalmente colonizzano la mucosa intestinale. Rallentamento dei processi digestivi, gonfiore,  meteorismocrampi intestinali sono i sintomi tipici della candida intestinale.

Presso il laboratorio di analisi cliniche Dr. Giovanni Di Piazza è possibile effettuare l’esame micologico colturale che consiste in un prelievo totalmente indolore di un campione biologico della zona sospetta con lo scopo di identificare l’agente infettante mediante semina del materiale prelevato su un opportuno terreno di coltura. In caso di positività è possibile eseguire sulle colonie isolate il test di sensibilità (antimicogramma) per individuare il miglior antimicotico da utilizzare. Il campione utilizzato dipende dalla sede della sospetta infezione, alcuni esempi includono: campioni ottenuti dal raschiamento della pelle, campioni di unghie o capelli, tampone vaginale, tampone linguale, tampone cavo orale, urine e feci.

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